Se si eccettuano episodiche collaborazioni quali quelle intercorse con la brianzola Tisettanta e la comasca Misura Emme , sia negli ultimi tre decenni del secolo scorso che in questo terzo millennio, Mauro Pasquinelli ha operato pressoché in modo esclusivo con realtà presenti nell’area friulana. 
Osservando con attenzione la sua vasta produzione – che spazia dalla sedia domestica per cucina, alla sedia per comunità, alle poltroncine per riunioni –, si può notare come in essa sia sottesa «un’idea di sapienza professionale» che si rivela istanza etica e deontologica applicata al progetto. 

1970
Hoppis

Produzione Pallavisini
Sedia in legno di faggio

Raro caso di perfetto allineamento fra gambe, seduta e schenale, Hoppis rappresenta il primo vero esempio di collaborazione fra Pasquinelli e Pallavisini. Frutto acerbo di un autore ancora alla ricerca di una propria voce e di regole ergonomiche codificate, la sedia si distingue comunque per pulizia e nitore del disegno complessivo – che potrebbe definirsi “minimale” antelitteram.
L’impianto matrice è il rettangolo “bombato” – lievemente arcuato su fronte e retro – che perimetra il piano di seduta e imposta di conseguenza la curvatura dello schienale chiuso alla sommità da un traverso in legno curvato foggiato ad arco a sesto ribassato policentrico. Già pienamente “autorale” è invece l’effetto slanciato dell’insieme, ottenuto grazie al ridotto spessore della spalliera e all’assenza del traverso laterale che assicurano il predominio visivo delle linee verticali.