La chiusura repentina della Nuova Pallavisini nel 1982 impone un severo ripensamento strategico del prototipo presentato da Pallavisini Salone Internazionale del Mobile dello stesso anno. Esclusa l’ipotesi di riproporre a ulteriori imprese il medesimo progetto, Pasquinelli ricongegna il progetto in chiave lignea con Adriano Olivo – grande maestro italiano nelle produzioni in legno lamellare. Di fatto contribuisce non poco a far uscire la stessa Olivo da un momento difficile, in particolare per la popolarità che ne riscuote il marchio. Viene molto pubblicata e apprezzata in Europa, tant’è che sia Thonet (nel 1987), sia Thonet Vienna (nel 1988 come Julia), sia Novikoff Inc. (sempre nel 1988 come Upton) – brand di Herman Miller – la inseriscono in catalogo.

1985

Giulia

Produzione Olivo, distribuita da vari marchi

Fusto, sedile e schienale in legno di faggio lamellare

Giulia è una sedia di grande eleganza e fascino nonché incredibilmente comoda. Non a caso in breve tempo ottiene riconoscimenti nel 1986 al Salone Internazionale della Sedia di Udine e al premio TecnHotel di Genova - ADI Milano, ed è esposta negli USA nel 1987 alla mostra The Quest for Continuity: Forms from Italy’s Friuli realizzata al CAFAM - Craft and Folk Art Museum di Los Angeles, oltre che a tre mostre patrocinate dall’ICSID – International Council of Societies of Industrial Design: l’evento itinerante Generazioni di Designer / Mostra Two Generations of Designers svoltosi a Udine nel 1998 e Köln (D) e Chicago (USA) nel 1999 nel 1998 e 1999.

Giulia è stata declinata in diverse varianti, con o senza braccioli, con seduta e/o schienale imbottiti, disponibile in differenti finiture, dal legno naturale per cui apprezzare l’estetica del lamellare curvato, alla laccatura che permette insieme al tessuto dei cuscini, una perfetta personalizzazione . Esempio di utilizzo di Giulia per l’arredo di una sala auditorium.

Accostabili, impilabili, dotate di tavolino, le Giulia si prestano ai più svariati utilizzi.

Anche in considerazione dell'indubbia popolarità riscossa dal marchio produttore, Giulia rappresenta un ottimo esempio di prodotto “cerniera”, emblematico del “cambiamento di pelle” occorso nel ciclo produttivo di alcune aziende del “triangolo della sedia” nella seconda metà degli anni ‘80.