Design per la sopravvivenza: Basic Shelter

3 Ottobre 2017

C'è una parte della popolazione  mondiale  che può contare su un tetto sotto cui vivere.  Un’altra no: coloro che vivono in povertà, o scappano da guerre e da miserie non hanno una casa e spesso nemmeno un riparo in cui trascorrere la notte.  Ed è in questo contesto che il design può uscire dalle sue  tradizionali applicazioni mettendo estetica e funzionalità  in campo per migliorare le condizioni di vita di quelle persone. Nella mostra Design for Help raccontiamo un design non solo utile, bello, funzionale, ma un design che può contribuire alla sopravvivenza. Pro.tetto, per esempio, protegge chi non ha dove dormire: è un kit usa e getta a basso costo contenente un riparo d’emergenza gonfiabile realizzato con teli isotermici che, se distribuito alla sera dagli operatori di strada, può salvare delle vite nelle notti più fredde.
Softshelter è un sistema di divisori in carta kraft facilmente montabili, estensibili, modulabili. Sono pensati  per  creare spazi di privacy  intorno alle persone costrette temporaneamente a vivere in ampi spazi comuni.
Refugee Housing Unit ed Emergency floor, invece, sono due progetti ideati per migliorare la condizione di coloro che, scappando da guerre o catastrofi naturali, giungono nei campi di accoglienza. Il primo di questi due progetti è un rifugio modulare che mira a sostituire le più tradizionali tende garantendo una migliore protezione dalle intemperie e al contempo una maggiore privacy. Emergency Floor, è un sistema di pavimentazione composto da due elementi principali: una piastra-pallet e un tappo di plastica, utile a isolare dal suolo nei campi profughi.

Questi sono i progetti  selezionati dalla curatrice Pat Lugo per la prima sezione della mostra Design for Help, dedicata ai ripari basici per la sopravvivenza: a dimostrazione di come anche con poco sia possibile migliorare la vita anche nelle condizioni più difficili ed estreme.

 

Qui potete visitare l’intera mostra.

 

‹ Blog