Cosa hanno in comune le donne del Bauhaus e Leonardo?

27 Febbraio 2020

Tutto è partito da un libro e dagli spunti dati da Cristina Morozzi: Leonardo da Vinci, primo designer (C. Morozzi, M.  Temporelli per Hoepli, 2019):

“Esiste un filo rosso capace di legare insieme e coerentemente tutte le multidisciplinari attività di Leonardo: la passione per il progetto." Appassionate furono anche le donne che si iscrissero al Bauhaus, una delle poche scuole che al tempo consentiva loro studi superiori. Questa mostra porta alla luce le storie di donne che spesso contro tutto e contro tutti sono riuscite a realizzare il loro sogno d’arte e di design.

 

“Leonardo fu un grande progettista, capace di passare dalla micro alla macro scala, ‘dal cucchiaio alla città’, ed è questa sua capacità progettuale, che mischia arte e scienza, armonia e ingegneria, ad affascinarci ancora.”  Interdisciplinari erano gli insegnamenti al Bauhaus: vi si proponeva il "costruire" come attività collettiva capace di conciliare le arti maggiori con le arti applicate, il lavoro manuale con il lavoro intellettuale.

 

Il Leonardo che ho iniziato a scoprire, quello omosessuale, vegetariano, animalista, ateo (per cui fu escluso dai frescanti della Sistina) più che l'artista, lo scienziato, l'ingegnere e l'architetto, è innanzitutto un designer che si dedica al progetto di macchine ideate per velocizzare la filatura e la tessitura, che realizza abiti, maschere e acconciature, che immagina coreografie di feste, di balli in maschera con effetti sonori; che studia le piante per estrarne profumi e cosmetici. In sintesi è colui che inventa la bellezza quotidiana.

Leonardo non fu solo un genio ma anche un anticonformista, e anticonformiste furono le donne del Bauhaus, al punto che i cittadini di Weimar ne ottennero la chiusura e il trasferimento in un'altra città.

 

Anche il clima politico e culturale del primo dopoguerra annunciava un modo nuovo di concepire il mondo. La fine del vecchio sistema rendeva possibile la speranza di realizzare un futuro migliore. Non fu così ma il Bauhaus si impegnò per costruire una società nuova.

“Leonardo era un artista e un designer […] che progettava oggetti nuovi, dotati di prestazioni specialistiche, sempre verificati matematicamente, pensati per migliorare la qualità dei manufatti e dei metodi di lavoro dell'epoca”. Come nella figura di Leonardo tecnica e estetica sono imprescindibili, nei laboratori Bauhaus si sperimentavano nuovi materiali e tecnologie per creare prodotti da produrre in serie per portare la bellezza nelle case di tutti.

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