Museo del Design del Friuli Venezia Giulia – Associazione di Promozione Sociale
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Quanto ci soffermiamo a pensare che il cibo ha una forma e da dove questa forma deriva? Alle volte deriva dalla tradizione e da antichi riti, basti pensare alle innumerevoli forme del pane. Altre volte la forma è data dagli utensili con cui si cucina, e pensiamo a stampi per dolci e padelle. Altre volte ancora da macchine che hanno mimato e industrializzato un processo manuale, e pensiamo alla pasta. La forma dei cibi sembrerebbe qualcosa di immutabile dove la variante è solo abbellimento. Il Cake Design si è ritagliato uno spazio nel promuovere l’inventiva nella decorazione ma, è davvero design? Le stampanti 3D stanno sicuramente contribuendo a dare nuovi spazi alla creatività diffusa e in generale la tecnologia già sta giocando un ruolo importante a tutti i livelli della catena di produzione del cibo, contribuendo alla soluzione del più importante dei problemi in questo ambito: la fame nel mondo. In questa sezione della mostra interpretiamo il design come spinta all’innovazione, pensando a prodotti il cui progetto della forma ha contribuito ad un cambiamento. Il nostro punto di riferimento è il design inteso nell’alta accezione del termine che abbiamo imparato dal Bauhaus in poi, e prima ancora, nell’essenzialità dei progetti senza nome, dove funzione e forma sono indissolubilmente legati. In Friuli si potrebbero fare due esempi di design spontaneo: il frico, che da tortino al formaggio, da mangiare bollente, si è trasformato in cialde da sgranocchiare come le patatine, e la gubana che, cambiata la forma da ciambella a rotolo, è diventata gubanotto. In ambedue i casi si sono aperti nuovi spazi di mercato, con packaging e grafica di conseguenza. Ma che succede se è un progettista a pensare di cambiare la forma di un cioccolatino?
Shockino, 2015
Shockino è una pralina personalizzabile e componibile di tre elementi: una base, un anello esterno e un perno che chiude il tutto. Ogni elemento può avere gusti diversi, offrendo in tal modo molteplici combinazioni. Ideato da Piergiorgio Carozza e Gabriele Cossu, nel 2015 è stato premiato con la menzione d’onore ADI Compasso d’Oro come prodotto innovativo nella categoria food design.
CioccolaTondo, 2013
Più che di una tavoletta di cioccolato alle nocciole dalla forma inusuale CioccolaTondo è interessante perché propone un nuovo concept espositivo pensato per una migliore valorizzazione e commercializzazione del cioccolato artigianale. (produzione Eurochocolate, Costruttori di Dolcezze, 2013).
Finger biscuit, 2004
Progettato da Paolo Ulian nel 2004, Finger biscuit è stato acquistato dalla Ferrero nel 2006. È un biscotto che non si tiene in mano ma si indossa come un ditale, per gustarlo in un solo boccone assieme alla crema preferita. È un’innovazione che parte dalla riflessione sui comportamenti, che Ulian spesso sollecita nei suoi progetti: chi non ha immerso il dito in una torta o in un pentolino di crema?
L’innovazione più significativa degli ultimi anni sono sicuramente le stampanti 3D perché permettono l’estrema personalizzazione e l’autogestione nella produzione. Già ampiamente diffuse nel mondo dell’arredo o della meccanica, stanno trovando applicazione anche nell’enogastronomia. Se l’aspetto formale offre ampi e interessanti spazi di inventiva, ancora ci sono dei dubbi sulla qualità delle paste di cioccolato da utilizzare per lo stampaggio.