Il design per gioco
28 Ottobre 2017
Quando si parla di diritti umani da sempre ci sono persone che andrebbero tutelate e protette più di altre: i bambini Le immagini di piccoli uomini e donne tra le macerie di città bombardate, in fuga da guerre o in condizioni di miseria non sono estranee ai nostri occhi.
C’è, tuttavia, chi non è rimasto a guardare e ha cercato a suo modo di offrire loro una normalità. È questo lo spirito di quei designer e di quegli architetti che hanno progettato giocattoli e inventato giochi , più o meno semplici, ma tutti destinati a ridare un po’ di serenità ai più piccoli, quasi fosse una terapia per aiutarli a uscire dal buio delle loro storie di abuso e violenza
Nella sezione della mostra Design For Help dedicata alla Play Therapy si possono trovare alcuni di questi progetti. Toy Box, ideato da The Design Practice Research Lab, è un imballaggio per gli aiuti umanitari da cui staccare facilmente elementi pre-forati utilizzabili per costruire qualsiasi cosa l’immaginazione suggerisca.
La serie Novel Hospital Toys, composta da riproduzioni giocattolo di apparecchiature diagnostiche, è stata pensata da Hikaru Imamura per rassicurare i pazienti più piccoli col gioco.
‘Rifùgiati’, coloratissimi micro-spazi per giocare, ricavati da legno di risulta, sono frutto della collaborazione tra il designer Matteo Zorzenoni e un gruppo di richiedenti asilo dell’opificio Talking Hands.
Il parco giochi Ibtasem ideato da Riccardo Conti insieme ai bambini siriani rifugiati in Libano, ha permesso loro di passare dall’essere usufruitori a diventare creatori del parco stesso, mentre con Montessori in 3D, Craftabile, makers di Udine, propone materiali educativi di ispirazione montessoriana per le scuole.
Ecco come prodotti semplici, ma intelligenti, possono rasserenare la vita di chi non dovrebbe avere pensieri.