Museo del Design del Friuli Venezia Giulia – Associazione di Promozione Sociale
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Il cioccolatino è il formato preferito da un terzo dei consumatori di cioccolata. Il cioccolato si presta a essere modellato in una straordinaria varietà di forme e dimensioni, specialmente oggi grazie alle stampanti 3D. Ma quanto influiscono le linee del cioccolatino sul suo sapore? Test sensoriali hanno confermato che la stessa composizione, al variare del suo aspetto, si scioglie a velocità diverse. La forma rotonda lascia una piacevole sensazione vellutata, quelle ad ala o a vela esprime al meglio l’aroma del cacao, mentre le forme rettangolari accentuano la percezione delle decorazioni sulla superficie.
ChocolaTexture, 2015
Oki Sato, dello studio giapponese di design Nendo, nel 2015 ha creato ChocolaTexture, una serie di cioccolatini di forma geometrica proprio per illustrare come la forma e la consistenza influenzino il gusto. Stesse dimensioni (26x26x26 mm), ma tutti differenti. Ciascuno dei nove cioccolatini prende il nome, da una parola onomatopeica della lingua giapponese che ne descrive la trama: Tubu-tubu: pezzetti di gocce di cioccolato; Sube-sube: bordi e angoli arrotondati; Zara-zara: granulare; Toge-toge: punte affilate; Goro-goro: quattordici cubetti collegati; Fuwa-fuwa: soffice e ariosa con molti piccoli fori; Poki-poki: cornice cubica di bastoncini di cioccolato; Suka-suka: cubo cavo con pareti sottili; Zaku-zaku: barre di cioccolato che formano un cubo.
ChocolaTexture Bar, 2016
Nel 2016 l’idea è stata portata avanti con ChocolaTextureBar, una tavoletta di cioccolata divisa in dodici rettangoli, la cui superficie è caratterizzata da trame diverse: fasce, puntini, zig-zag, scacchi e onde. Le varie texture offrono una percezione diversa del sapore.
Edible Surfaces, 2012
Anche lo studio londinese Pinaki Studios ha sperimentato alcune texture commestibili, ma il loro punto di partenza è completamente diverso. Si tratta, infatti, di uno studio tessile che lavora tra arte e design. Dalla collaborazione con gli artigiani del cioccolato e dalle manipolazioni tessili come la pieghettatura, la cordonatura e la goffratura nel 2012 sono nate una serie di concetti inventivi per lo sviluppo di oggetti commestibili, le Edible Surfaces, in collaborazione con Rózsavölgyi Csokoládé, produttore di cioccolato a Budapest. Il gruppo Pinaki Studios afferma: “Ci piace pensare ai Pinaki Studios come a una cucina sperimentale in cui vengono esplorate le possibilità. Crediamo che le idee innovative nascano laddove diverse discipline si sovrappongono. Siamo guidati dalla collaborazione e dal lavoro di squadra nel nostro desiderio di spingere i confini di ciò che i tessuti possono essere.”