SEMPLICITA' COMPLESSE

27 March 2021

di Mariateresa Lobefaro.

 

Con il convegno online del 20 marzo 2021 Udine Design Week inaugura il ciclo di tre incontri nelle Scuole della regione Friuli-Venezia Giulia, volti a sollecitare la nascita di una proficua collaborazione tra il mondo della scuola e quello del design.  

 

Tra gli oratori chiamati a prendere la parola durante il webinar dell’I.S.I.S. D’Aronco di Gemona, Marianna Fantoni, Product Designer presso l’azienda Fantoni, propone un intervento dal titolo emblematico “Design e Sostenibilità”. 

Il collegamento con il tema della scorsa edizione della UDW “Naturalmente Artificiale / Artificialmente Naturale” è presto fatto e, in aggiunta, i successivi contributi di Anna Lombardi, Art Director di UDW, e Antonella Bertagnin, progettista di moda, chiariscono ancora meglio la compenetrazione tra attenzione alla sostenibilità e tema di quest’anno, Semplicità Complesse. 

 

La questione ambientale è – a ragione – uno dei temi centrali della nostra epoca: dal Climate Clock, l’inquietante countdown di Manhattan che segna il momento in cui il nostro Pianeta raggiungerà il punto di non ritorno, alle numerose Giornate Mondiali sul tema che cercano di sensibilizzare il grande pubblico, la nostra attenzione viene richiamata continuamente sulla sostenibilità. 

 

Oggi, 27 Marzo, ad esempio, cade l’annuale Ora della Terra, l’iniziativa internazionale promossa dal WWF, che mira a dimostrare l’importanza dei piccoli e semplici gesti, come spegnere la luce artificiale per un’ora, per invertire il trend distruttivo a cui andiamo incontro. 

È proprio questa semplicità, naturale, sfaccettata, complessa, che ci riporta al tema di quest’anno e ci invita a riflettere, come propone la Bertagnin, su una terza via che si incastri tra i due pilastri della nostra società, ambiente e tecnologia. 

 

L’esempio della Fantoni risulta istruttivo in tal senso: per rispondere a quella sfida a cui tutte le aziende sono ormai chiamate – “togliere il superfluo per valorizzare la qualità del prodotto”, laddove “qualità” è diventato sinonimo di “sostenibilità” – questa realtà ha trovato delle soluzioni creative ed efficienti. Un impegno che parte dalle piccole cose e arriva fino alle scelte più emblematiche, come il colore stesso dello stabilimento, selezionato per rispecchiare “il blu di cui si colorano le montagne”: ed ecco che pensarsi in relazione allo spazio circostante permette che estetica, funzionalità e ambiente si incontrino senza urtarsi.

 

I richiami e i collegamenti tra gli interventi che si sono susseguiti lo scorso sabato tradiscono l’indissolubilità del legame tra design e sostenibilità. Si tratta anche di una mission che molti dei protagonisti della UDW 2021 hanno sposato e fatto propria: grandi aziende impegnate nell’abbassamento dei consumi e dell’impatto ambientale; negozi che promuovono un ritorno alla bottega di quartiere, una proposta di acquisto più consapevole e attenta alla lavorazione dei materiali e, infine, tutti i designer che, chiamati a progettare in sinergia con aziende e negozi, si prestano ad essere cassa di risonanza di tali istanze, interpretandole in chiave creativa e, in questo modo, amplificandone le potenzialità.

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