A proposito del Bauhaus … tracce
4 Marzo 2020
Per quanto riguarda le donne, le tracce lasciate dal Bauhaus sono marcate in alcuni casi, meno in altri. Furono oltre un terzo di tutti gli iscritti nei quattordici anni di attività della scuola. Alcune erano già delle professioniste al momento dell’iscrizione, altre completarono gli studi e successivamente si affermarono nel mondo del lavoro, altre scomparvero dal circuito artistico per rientrare nella vita privata, altre ancora furono delle meteore che frequentarono la scuola per poco tempo. Molte dovettero scappare con l’avvento dei nazisti. Alcune morirono durante la guerra, gasate o a causa dei bombardamenti. Quel periodo di vita, tuttavia, fu entusiasmante. Spesso le donne, a cui era preclusa l’università, vi trovarono libertà e emancipazione: libertà di essere come volevano, libertà di esprimere la propria creatività, libertà di amare anche fuori dagli schemi. Per tante la vicenda personale si legò a quella dei compagni, che incontrarono proprio lì.
Di Mila Hoffmann-Lederer e il marito Hanns, grafici tedeschi di nota fama e lunga carriera, non si trovano notizie facilmente ma si sa che si conobbero da studenti al Bauhaus. Helene Schmidt-Nonné sposa lo studente maestro tipografo Joost Schmidt. Ruth Hollos incontra al Bauhaus, e sposa, l’architetto e fotografo Erich Consemüller. Per Ruth Cidor-Citroen, la più giovane studentessa del Bauhaus, la frequenza dei corsi fu il tramite per arrivare al suo amore, fratello di un suo compagno di scuola. Lotte Gerson incontra al Bauhaus Edmund Collein, suonavano nella band del Bauhaus. Lui è diventato un famoso architetto, di lei si fa fatica a trovare una traccia professionale, ma certo doveva essere una donna particolare se nella band suonava il sassofono. Marguerite Frielander-Wildenhain sposa il collega Frans e con lui fonderà un’importante scuola di ceramica in America. Anche Elsa Franke-Thiemann sposa il suo compagno Hans, pittore, ma quello che rimane in testa è un suo ritratto, maschiaccio con gli occhiali alla Le Corbusier, e il suo straordinario lavoro di carte da parati realizzate su base fotografica. Hans Fischer, pittore anche lui con frequenza al Bauhaus, si sposa addirittura due volte con due donne del Bauhaus diverse, Kitty van der Mijll Dekker-Fischer e Greten Neter-Kähler, in momenti diversi ovviamente. Ma i geni sono loro, la prima vittoriosa di diverse medaglie per i suoi lavori tessili, ambedue presenza essenziale nei musei dedicate a questa arte. Gertrud Wysse Haegg-Feiningen, studentessa al corso di grafica, incontra lì Lux, figlio del noto pittore e insegnante del Bauhaus Lyonel. Etel Fodor-Mittag sposò il compagno di studi Ernst Mittag di cui ci restano da vedere i tanti ritratti che lei fece a lui. Lei: sorridente alla grande, comunista e ribelle al punto di dover lasciare la scuola per divergenze con uno dei docenti. E, a proposito, nell’ultimo periodo del Bauhaus erano diversi gli studenti iscritti al Kostufra (Kommunistische Studenten Fraktion): furono banditi dalla scuola ma il legame tra loro spesso non era solo politico o scolastico ma umano, come nel caso di Ricarda Meltzer e suo marito Heinz Schwerin. Insieme fuggirono in Palestina e intrapresero la loro carriera professionale come fotografi e designer.
Queste sono solo alcuni degli intrecci, non solo tessili, che si leggono in filigrana nella storia del Bauhaus. C’è da chiedersi chi fu esente dal coinvolgimento di quegli anni di vita, oltre che di scuola. Forse Johannes Itten, forse Paul Klee, forse Gerhard Marcks, forse Herbert Bayer, o Walter Peterhans? E per le donne che arrivarono ad essere docenti come Gunta Stölzl e Marianne Brandt quanto contavano le relazioni?
[Questa ricerca fa parte del progetto DONNE AL BAUHAUS / LEONARDO DESIGNER, progetto realizzato con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia, Assessorato alla Cultura]
In copertina il portone della facciata principale del Museo Galleria Tina Modotti, sede del la mostra, con una grafica originale ideata da Andra Saccavini e Barbara Ermeti.