Max Fabiani è stato uno dei maggiori architetti e urbanisti della Mitteleuropa, ma fu anche designer, saggista-scrittore e inventore. La sua vita è emblematica della complessità del periodo storico e dei luoghi in cui operò. Nato nel 1865 a Cobidil, piccola località nei pressi di San Daniele del Carso, era figlio di un ricco possidente e di un’aristocratica triestina. Studiò architettura al politecnico di Vienna, collaborò presso lo studio di Otto Wagner e prese parte alla Secessione. L’assassino di Francesco Ferdinando a Sarajevo, nel 1914, influenzò direttamente la sua vita interrompendone  l’attività  di consulente privato dell’erede al trono per le questioni di architettura e storia dell’arte. Dopo la disfatta di Caporetto e la riconquista austro-ungarica di Gorizia, fu nominato responsabile per la ricostruzione dell’Isontino, posizione che mantenne anche dopo la fine delle ostilità. Successivamente divenne cittadino italiano, rinunciando al suo incarico di docente all’Università di Vienna. tornò a San Daniele del Carso di cui, durante il Ventennio, fu anche podestà. Si  spense a 97 anni a Gorizia, nel 1962.

Fabiani  fu un interprete dell'evoluzione del pensiero architettonico europeo passando dallo stile eclettico, che introdusse in molte sue opere per l'Impero asburgico, allo stile razionalista più essenziale.

Vorrei sentirmi “granel d’orzo”, che si esprime in pieno divenire. Qual è il senso di tali parole? Noi vibriamo, come le foglie dell’albero, alla più leggera brezza accusiamo ogni scossa. Cosa vuole l’uomo, quale è la felicità che vuole raggiungere, quale la ultima meta dei suoi sogni? Illimitate sono le possibilità di evoluzione. Più limpida diventa questa visione, meglio sapremo organizzare la nostra vita.  (Max Fabiani)

Progettò edifici e opere a Vienna (Palazzo Artaria, Urania, Portois & Fix) a Gorizia, a Trieste (Casa Bartoli, Palazzo Stabile, Scuola di lingue di via Filzi, ex Hotel Balkan, Narodni dom), ad Abbazia, a Bielsko-Biala (in Polonia), a Bled, a Liberec (in Boemia), a Bolzano, ad Aquileia, a Montreux, a Salisburgo.  Dopo il terremoto di Lubiana del 1895, Fabiani progettò alcune delle più importanti opere nella ricostruzione della città (Casa Krisper, Casa Kleinmaier).

 

In fotografia Palazzo Urania di Vienna e casa Bartoli a Trieste, di cui è raffigurata anche una vetrata disegnata dall’architetto.

A Max Fabiani è attribuito il disegno di molti prodotti della Società Antonio Volpe commercializzati negli anni trenta e quaranta.

 

Qui  sotto il Dondolo 269 prodotto dalla Società Antonio Volpe, circa 1920.

Studi e mentalità che presiedono al progetto del Dondolo 267 riportano alla storia dei brevetti a nome di Max Fabiani. Nel 1911 brevetta il suo primo progetto: un apparecchio a benzina per camminare  in salita; nel 1914 un aereo che batte le ali come gli uccelli. Ma ancora negli anni Cinquanta inventa una via d’acqua per collegare il Danubio all’adriatico o un apparecchio scivolatore nel 1951.

(Le immagini  qui sopra sono state tratte dal volume "Max Fabiani, Nuove Frontiere dell'Architettura", Marco Pozzetto, ed. Cataloghi Marsilio, 1988, pag.182 e pag.185)